L’acquisto di un immobile è un investimento molto importante, che comporta una ingente spesa economica nonché fisica e mentale: non è sempre semplice trovare la casa giusta per le proprie esigenze, le trattative possono prolungarsi e può capitare che il venditore non sia disposto ad accettare le condizioni dell’eventuale acquirente.
In questa realtà, molto importanti sono gli agenti immobiliari, in quanto professionisti del settore che permettono la conclusione degli affari. Sia i venditori che gli acquirenti possono usufruire di questa figura professionale, seguiti da un mediatore che si occupi della loro pratica dall’inizio, ossia dal conferimento dell’incarico, sino al rogito definitivo di compravendita.
Trattare di un immobile gestito da un’agenzia immobiliare è sicuramente più sicuro, ma questo non significa che tutto andrà a buon fine, o che non possano sorgere difficoltà durante il percorso: spesso bisogna fronteggiare difformità tecniche, quote ereditarie da accertare, ipoteche e molto altro, che esulano dalla capacità di controllo di un agenzia immobiliare.
Solitamente l’agente immobiliare può richiedere al venditore, in fase di incarico, i documenti utili dell’immobile, quali atto di provenienza, visure catastali, planimetrie; tuttavia l’obbligo di effettuare delle approfondite verifiche tecniche (verifica degli impianti, della conformità strutturale, dell’eventuale lesione di quote di legittima, ecc), in realtà, non rientra negli obblighi dell’agente immobiliare.
Secondo il nostro Codice Civile, infatti, il mediatore è tenuto a riferire le circostanze a lui note che possano nuocere all’affare. Purtroppo la normativa sulla privacy impedisce agli agenti immobiliari l’accesso a molte delle informazioni che sarebbero utili, salvo l’assenso del proprietario. Inoltre alcuni aspetti tecnici come staticità del fabbricato e la reale conformità dello stesso alle norme inerenti l’isolamento termico ad esempio, sono al di fuori delle competenze in possesso anche del migliore agente immobiliare. Ad oggi, secondo le vigenti norme sulla privacy, l’agente immobiliare può consultare liberamente esclusivamente la documentazione presente nei pubblici registri (visure) e nessun altro documento privato che non gli sia stato fornito personalmente dal venditore. È infatti quest’ultimo, e non l’agente immobiliare, che è tenuto a garantire che l’immobile sia immune da vizi in grado di renderlo non idoneo all’uso a cui è destinato o che ne diminuiscano il valore.
Per questo, prima di firmare una proposta di acquisto e di lasciare una caparra è bene chiedere all’agente immobiliare di visionare la documentazione in suo possesso e che tipo di controlli abbia fatto. Nel caso si abbiano ulteriori dubbi, incaricare tecnici abilitati ad effettuare gli specifici controlli che ci interessano.
I documenti necessari per la verifica di un immobile sono diversi, e spesso possono essere rilasciati esclusivamente da organi e tecnici professionisti (come l’APE, rilasciato dai geometri). Ma conoscerne la lista è comunque fondamentale affinché si possa affrontare la trattativa di acquisto nel modo più tranquillo possibile ed in questo l’ausilio di un bravo agente immobiliare è indispensabile.